
Ti è mai capitato di avere problemi di pancia durante un periodo di forte stress?
Gonfiore addominale, pesantezza, digestione lenta, dolori che non passano… e poi, dopo visite su visite, esami e analisi, ti senti dire: “Lei non ha nulla”. Eppure i sintomi sono lì. Reali, fastidiosi, limitanti.
In questi casi, la causa potrebbe non essere organica, ma emotiva.
Ecco perché sempre più ricerche parlano di connessione tra cervello e intestino e di come lo stomaco sia, a tutti gli effetti, un secondo cervello.
Il concetto di “cervello nello stomaco”
Il nostro sistema digestivo non è solo un insieme di organi incaricati di processare il cibo. L’intestino è un sistema nervoso enterico, formato da circa 500 milioni di neuroni (quasi quanto un gatto!). Per questo viene definito “secondo cervello”.
Questa rete neurale intestinale comunica costantemente con il sistema nervoso centrale attraverso l’asse intestino-cervello, un collegamento bidirezionale che influenza non solo la digestione, ma anche le emozioni, l’umore e il comportamento.
Stress, emozioni represse e sintomi digestivi
La psicosomatica ci insegna che quando le emozioni non vengono espresse o elaborate, trovano un’altra via per manifestarsi: il corpo.
Eventi emotivamente intensi – come:
un lutto,
la fine di una relazione,
un lavoro opprimente,
un periodo di solitudine o incertezza –
possono generare tensioni interiori che si somatizzano. E tra gli organi più colpiti c’è proprio lo stomaco.
I sintomi più comuni?
Gonfiore e pesantezza addominale
Difficoltà digestive
Nausea frequente
Bruciore di stomaco
Crampi e fitte allo stomaco
Diarrea o stitichezza alternate
Tutti segnali che qualcosa, dentro di noi, sta cercando una via di uscita.
Il ruolo della serotonina: l’ormone del benessere prodotto nell’intestino
Pochi sanno che il 95% della serotonina prodotta dal nostro organismo viene sintetizzata proprio nell’intestino. La serotonina è uno dei principali neurotrasmettitori del benessere, coinvolta nella regolazione:
del tono dell’umore,
del ciclo sonno-veglia,
dell’appetito,
del comportamento emotivo.
Quando viviamo periodi di stress o ansia prolungata, il cervello invia segnali all’intestino che ne alterano la produzione.
Questo può portare a:
sbalzi d’umore,
ansia generalizzata,
disturbi del sonno,
problemi digestivi cronici.
Ecco perché corpo e mente non possono più essere considerati separati.
Cosa succede quando gli esami dicono che “è tutto a posto”
Se ti sei rivolto a un gastroenterologo, avrai probabilmente fatto:
esami del sangue,
ecografie,
gastroscopie o colonscopie,
test per intolleranze.
Eppure, tutto risulta nella norma. Nessuna diagnosi chiara. Nessun farmaco realmente efficace.
In questi casi si parla di disturbi funzionali gastrointestinali, ossia sintomi reali senza una causa organica evidente.
Uno dei più noti è la sindrome dell’intestino irritabile (IBS), che colpisce milioni di persone nel mondo, soprattutto donne.
👉 Spesso, l’unico elemento realmente presente è lo stress.
L’intestino come “specchio” delle emozioni
Quando viviamo emozioni come:
ansia,
rabbia repressa,
paura,
tristezza profonda,
il nostro secondo cervello le percepisce e reagisce, proprio come farebbe quello principale.
La pancia si contrae, si infiamma, produce meno enzimi digestivi o ne produce troppi. Tutto questo avviene anche senza che ce ne rendiamo conto.
Ecco perché chi vive situazioni emotive pesanti, spesso sviluppa gastriti, coliti nervose o ulcere da stress.
ISTDP: una psicoterapia breve ma profonda
La ISTDP (Intensive Short-Term Dynamic Psychotherapy) è un tipo di psicoterapia breve e intensiva che si concentra sull’identificazione e il rilascio delle emozioni represse che causano i sintomi psicosomatici.
Perché funziona?
Perché va alla radice del problema, aiutando la persona a:
riconoscere le emozioni bloccate (es. rabbia non espressa),
gestire la paura del conflitto e dell’abbandono,
interrompere i meccanismi inconsci di somatizzazione.
I risultati sono particolarmente efficaci in chi soffre di:
ansia cronica,
disturbi da stress,
malattie psicosomatiche,
disturbi digestivi funzionali.
Affrontare il problema da un altro punto di vista
La medicina tradizionale è fondamentale per escludere patologie gravi. Ma quando non emergono cause organiche, è il momento di considerare la sfera psicologica.
Lavorare sulle emozioni, comprenderle e gestirle può rappresentare la svolta per molte persone che convivono da anni con sintomi fisici cronici.
Quando è il momento di chiedere aiuto?
Quando il tuo stomaco è teso anche senza aver mangiato.
Quando il gonfiore ti blocca la vita sociale.
Quando ogni emozione forte ti “prende alla pancia”.
Quando gli esami medici non danno risposte.
Quando intuisci che “forse è qualcosa che hai dentro”.
Vuoi iniziare un percorso di consapevolezza e guarigione?
Affrontare questi sintomi non significa “essere deboli”, ma al contrario: significa ascoltare il proprio corpo e dare valore alle proprie emozioni.
Se ti ritrovi in queste parole, o se senti che è arrivato il momento di prenderti cura di te in modo diverso, puoi contattarmi per un primo confronto.
📲 Chiama il 388 1109978
💬 Oppure compila il modulo di contatto presente sul sito.
🔁 In sintesi:
Lo stomaco è il nostro secondo cervello.
Le emozioni influiscono sulla salute dell’apparato digerente.
Disturbi come colite, gonfiore, bruciore, intestino irritabile spesso hanno una radice psicosomatica.
La psicoterapia ISTDP può aiutarti a sciogliere le emozioni bloccate e recuperare benessere.