Come si manifesta un attacco di ansia ? In questo articolo scoprirai quali sono i sintomi più comuni e quali possibili rimedi.
In genere, un attacco di ansia non è altro che l’organismo che reagisce ad un elemento fisico o psicologico che destabilizza l’equilibrio mentale e comportamentale di un individuo.
come si manifesta un attacco di ansia
L’ansia è una componente che può risultare essere costante in un soggetto, oppure presentarsi solo in particolari casi. Se il soggetto in questione è predisposto a soffrirne, è necessario che indaghi per capire le principali cause che lo portano ad essere così prima che possa peggiorare e creare delle situazioni davvero spiacevoli.
Oppure può essere un evento saltuario dettato da cambiamenti, o situazioni in cui non ci si è mai ritrovati che creano un certo disagio alla salute psicofisica. In entrambi i casi è possibile riconoscere attraverso dei sintomi più o meno evidente quando si sta accusando un attacco d’ansia.
Principalmente riconosciamo due tipologie di sintomi:
Quelli mentali sono i sintomi che aiutano meglio a capire se è in corso un attacco d’ansia o se siamo vicini ad averlo. Di seguito un breve elenco che ne cita quelli più comuni e diffusi.
La situazione che vive la persona ansiosa è di pericolo percepito, perciò la persona colpita dall’ansia, metterà in atto il tipico comportamento di attacco/fuga.
Questo atteggiamento porta la persona ansiosa, ad una forte angoscia, specialmente in situazioni dove la fuga non è possibile, come succede nella paura di guidare, la paura di volare, la paura di prendere un treno.
Arriviamo al punto cruciale su come si manifesta un attacco di ansia. I sintomi fisici sono quelli con un impatto maggiore sul benessere della persona. A volte si percepiscono solo quelli fisici e non quelli cognitivi e comportamentali.
I sintomi di ansia si manifestano tramite sintomi fisici quali :
Cercherò di descrivere i sintomi fisici nell’ansia più frequenti e come si manifesta un attacco di ansia:
La tachicardia da ansia, o palpitazioni si manifestano con un aumento dei battiti cardiaci. Le palpitazioni sono spesso irregolari e colpiscono la persona in situazioni considerate tranquille.
Per esempio durante una qualsiasi attività quotidiana. Sono proprio questi sintomi che inducono la persona colpita a pensare ad un problema cardiaco.
Le persone preoccupate per la loro salute, pensando ad un infarto si allarmano, e agiscono rivolgendosi anche al pronto soccorso.
In alcuni casi, la sensazione di “sentire il cuore” è considerata come un effetto secondario di un attacco di panico.
La mancanza di respiro è tipica di un attacco di ansia. La persona ha la sensazione di avere la gola occlusa e di far fatica a respirare.
In gergo si dice “fame d’aria”, ossia quella sensazione di aprire la bocca e aggrapparsi a qualcosa per respirare, come durante un annegamento.
Questo tipo di sintomo, può essere compromettente, in quanto considerato pericoloso per la persona, e può innescare un attacco di panico. In questi casi sono consigliati esercizi di respirazione o di rilassamento.
Un’altra sensazione sgradevole è quella della nausea, molto spesso accompagnata da conati di vomito. Tale sensazione è molto più frequente in alcuni momenti della giornata, come in particolar modo alla mattina.
La persona colpita rinuncia molto spesso a fare colazione per via di questo tip di ansia mattutina. Quando la persona avverte questa sensazione come un problema fisico e non come un problema legato all’ansia, si può innescare un attacco di panico.
Fortunatamente è molto difficile che un processo di ansia possa portare al vomito. Sarebbe il caso che la persona colpita tenesse in considerazione questo aspetto.
Il dolore al petto è una conseguenza dell’ansia. Molto spesso può essere costante e induce, anche qui, a far pensare a un dolore legato all’apparato cardiaco. Raramente porta alla manifestazione di panico, ma un dolore costante, diventa preoccupante e induce la persona a rivolgersi ad uno specialista, molto spesso cardiologo, per valutare il dolore.
Il tipo di preoccupazione che porta la persona a domandarmi se un attacco di ansia o di panico possa indurre un arresto cardiaco. La risposta è molto semplice. La produzione eccessiva di adrenalina che accompagna l’ansia non causa infarti. L’intera umanità sarebbe in pericolo o non sarebbe sopravvissuta in tutti questi anni.
Nella psicoterapia dinamica come la ISTDP, il dolore al petto rappresenta una fonte fondamentale per capire l’emozione legata a quella zona del corpo.
Le vertigini consistono in una serie di capogiri sensazioni di confusione fisica e mentale.
Si ha la sensazione che tutto intorno gira, ma è chiaro che è un movimento del proprio corpo o dell’ambiente circostante, per esempio come quando siamo in treno.
Quando le informazioni provenienti dal sistema dell’equilibrio (sistema visivo, somatosensoriale e vestibolare) entrano in conflitto si verificano le vertigini.
I problemi dell’equilibrio e i sintomi fisici associati (instabilità, ansia, sudore freddo, palpitazioni) possono verificarsi anche in seguito ad ansia, iperventilazione e reazioni comuni allo stress come stringere la mascella e i denti.
Ovviamente l’intensità delle vertigini può aumentare se viene data maggiore attenzione a queste sensazioni.
La derealizzazione è la sensazione di irrealtà
La depersonalizzazione è la sensazione di essere staccati da sè. Succede quando si prende benzodiazepine, quando si medita troppo a lungo e quando si è privati del sonno.
Più una persona interpreta questi sintomi in modo negativo più si crea un circolo vizioso fatto di ansia, difficoltà di respirare e sensazione di derealizzazione e depersonalizzazione.
I disturbi di ansia sono:
Questi disturbi portano molto spesso a invalidare le persone che ne sono colpite. Si consiglia perciò un intervento di tipo psicoterapeutico con approccio ISTDP. Un approccio dinamico breve capace di andare alle vere cause del disagio e di portare consapevolezza.
Il trattamento principale per i disturbi di ansia, è senza dubbio la psicoterapia. Non si può pensare di risolvere il proprio problema di ansia solo con l’uso di farmaci.
La psicoterapia ISTDP è una terapia dinamica breve. Si aiuta il paziente a vedersi dentro, ad avere una maggiore consapevolezza, quindi introspezione e a risolvere in maniera permanente il suo problema di ansia.
La modalità della terapia è a cadenza settimanale soprattutto nella prima fase, fino a quando non avviene una remissione dei sintomi. Nella seconda fase, quella finale, la frequenza delle sedute si dirada a due volte al mese. In tutto la terapia ha una durata circa di massimo qualche mese.
La terapia dinamica breve ISTDP, infatti, ha come vantaggio, quello di lavorare con la parte inconscia della persona, ma allo stesso tempo la sua modalità permette un numero di sedute ridotto.
Per approfondire l’argomento e trovare nuovi spunti su come si manifesta un attacco di ansia e come gestire l’ansia, ti consiglio la lettura del mio libro “Mai più ansia” uscito nel febbraio 2018 e che puoi comprare direttamente su questo link.
Lascia un commento