A mentire sono di più gli uomini o le donne?
Contrariamente al luogo comune, mentono di più gli uomini, con motivazioni diverse. Secondo un sondaggio condotto dal portale di assicurazioni payingtoomuch.com, gli uomini ammettono di mentire una media di 208 volte all’anno contro le 156 delle donne. Inoltre il 42% dei maschi confessa che la propria disonestà ha avuto conseguenze, al contrario delle donne che sono invece molto più inclini alle mezze verità dette per non far soffrire o deludere l’altro.
Ma quando si comincia a mentire?
Secondo la dottoressa Serena Mastroberardino, ricercatrice e autrice del libro Psicologia della menzogna (Carocci editore), a dire le bugie si comincia sin da bambini quando con “il finto pianto” si cerca di manipolare i propri genitori per soddisfare il bisogno di vicinanza, continuando non appena si apprende la capacità linguistica, a mentire su piccole cose senza motivo.
Tre bugie al minuto
Secondo alcune ricerche, a mentire, che sia fatto per inventarsi un alibi o per difesa, lo si fa almeno 5 volte al giorno. La ricerca è stata condotta su un gruppo di persone dai 15 ai 79 anni, e emerge come la maggior parte delle persone tende a mentire. Si dice bugie non sempre con scopi offensivi, ma addirittura le piccole bugie vengono considerate come un toccasana per i rapporti interpersonali. In una ricerca sulle bugie bianche, ovvero innocue, che diciamo quando siamo insoddisfatti da un acquisto, Jennifer Argo e Baba Shiv, delle università dell’Alberta e di Stanford (USA), affermano come l’85% dei clienti dei ristoranti ammette di mentire quando, dopo una cena non soddisfacente, il cameriere va al tavolo per chiedere se i piatti sono stati di loro gradimento. Insomma alcune volte si dicono menzogne pur di non compromettere i rapporti sociali.
Smascherare una menzogna tramite il linguaggio del corpo
La più efficace macchina della verità per smascherare una bugia, è sicuramente un’ acuta osservazione del linguaggio del corpo. Proviamoli a vederne un esempio:
- Voce: il tono della voce cambia subito. Chi mente ha un tono di voce più ansioso.
- Labbra: l’effetto immediato dell’ansia si ripercuote anche sulla salivazione, il bugiardo si passerà, quindi, spesso la lingua sulle labbra.
- Postura: l’ansia porterà la persona a cambiare spesso postura.
- Linguaggio: provate a farvi raccontare la storia al contrario. Nessuno si prepara il copione al rovescio, quindi si smentirà solo.
- Sorriso: il sorriso sforzato si nota subito, dato che lo sguardo e i lineamenti degli occhi non cambiano.
- Occhi: i movimenti oculari sono alla base della comunicazione. Quando si racconta qualcosa, lo sguardo va in alto e a sinistra, quando invece si mente lo sguardo va in alto e a destra.
- Fronte: è la sede di muscoli i cui movimenti, indice di emozioni, sono maggiormente difficili da alterare.
Mentire fa parte di tutti noi. Anche la persona più buona al mondo ha detto una piccola bugia pur di non deludere o ferire l’altro. Dopo un certo limite, però, anche le bugie diventano sintomo di patologia, come nel caso do soggetti antisociali che utilizza la menzogna per manipolare gli altri.
tratto da ok salute e benessere